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Donatella Cinelli Colombini: l’amore per il Brunello in una storia tutta al femminile.

di 4 Settembre 2020Gennaio 19th, 2021Nessun Commento

Un Casato antico e importante nella terre senesi dei grandi vini toscani, due tenute di famiglia che si tramandano di generazione in generazione dalla fine del Cinquecento ad oggi e una donna forte, intraprendente e piena di intuito… Questi sono i tasselli della storia che vogliamo raccontarvi in questo articolo. 

 

Storia di Donatella Cinelli Colombini e dell’omonima azienda.

Donatella Cinelli Colombini nasce in una famiglia di produttori di Brunello di Montalcino e dopo 14 anni passati a lavorare nelle imprese di famiglia, nel 1998 eredita due tenute: il Casato a Montalcino e la Fattoria del Colle a Trequanda, che unisce sotto il suo nome in un’unica grande azienda. La tenuta, nel suo complesso, comprende numerosi ettari coltivati a biologico, di cui 34 dedicati al vigneto per la produzione di uno spettacolare Brunello di Montalcino. 

Le varietà di uva coltivate sono: Sangiovese, Merlot, Traminer e Foglia Tonda, un vitigno autoctono che era stato abbandonato e che viene sapientemente recuperato dall’azienda in un’ottica di valorizzazione del territorio e degli antichi vigneti locali.  

I Brunello Donatella Cinelli Colombini presentano una particolare ricchezza aromatica, che spiega le ali attraverso dei vini complessi, intensi ma particolarmente fini al tempo stesso. 

Queste caratteristiche sono dovute anche alle particolari caratteristiche del luogo: il Colle si trova a 400 m s.l.m., ed è interessato da forti escursioni termiche e dall’influenza di un territorio unico al mondo: quello delle Crete Senesi.

Donatella è un vulcano di idee e nel 1993 fonda il “Movimento del Turismo del Vino”, dando vita al turismo enologico in Italia. Ed è in questo contesto che crea due eventi molto importanti per la promozione e la diffusione della cultura del vino: “Cantine Aperte”, che dal 1993 viene organizzato ogni anno nell’ultimo fine settimana di maggio e “Calici di Stelle. Due incontri che tutt’oggi oggi vengono organizzati con cadenza fissa in tantissimi borghi sparsi per tutta la penisola, avvicinando le persone a quelle che sono le tradizioni legate al vino di ciascun territorio. 

Un lavoro importante, un vino importante, che nel 2003 porta all’assegnazione dell’Oscar Bibenda per il “Miglior Produttore Italiano”. Ma questo non è l’unico riconoscimento vinto dell’azienda Donatella Cinelli Colombini che nel 2012 si aggiudica il “Premio Internazionale Vinitaly”.

Donatella stessa nel 2013 viene eletta Presidente del Consorzio del vino Orcia, e nel 2016 diventa Presidente Nazionale delle Donne del Vino

Ma non si ferma qui: oltre al lavoro in azienda, Donatella Cinelli Colombini rende disponibile la sua grande passione e competenza nel vino insegnando “Turismo del Vino” in tre diversi master universitari.

 

Una storia nella storia: il Casato Prime Donne di Montalcino. 

Quando Donatella eredita le tenute nel 1998, insieme alle fattorie e ai terreni coltivati a vigna riceve anche alcune botti di Brunello di Montalcino. Si rende subito conto, quindi, che necessita di un cantiniere per curare il vino e telefona alla scuola di enotecnici di Siena per reperirne uno. 

Le viene però risposto che non è possibile, perché tutti i cantinieri sono già stati prenotati. Ma Donatella non accetta un no come risposta e riformula la domanda, insistendo per trovare una persona in gamba e disponibile a lavorare nella sua tenuta. 

Così, chiedendo di nuovo, viene a sapere che ci sono molte ragazze cantiniere disponibili perché, nonostante siano le migliori della classe, nessuna cantina le vuole assumere

Scatta allora in Donatella la volontà di spezzare questi pregiudizi nei confronti dei cantinieri donne e fornire a queste le medesime opportunità dei colleghi maschi… Nasce così l’idea di una cantina a conduzione interamente femminile: il Casato Prime Donne di Montalcino, appunto, che è la prima cantina italiana gestita interamente da donne, e che raggiunge in breve tempo un successo strepitoso grazia all’alta qualità dei suoi vini

Donatella, le sue cantiniere e le sue enologhe riescono a dimostrare a tutti che saper fare un buon vino non dipende dal genere, ma dalla passione e competenza che entrambi i sessi possono mettere in campo. 

 

Una Storia al Femminile: Violante, la Cinelli Colombini di ultima generazione.

Quella della Cinelli Colombini è una storia di donne forti, che hanno tanto da dare al mondo… 

Oggi infatti, a capo del reparto commerciale dell’azienda – guidando una rete vendita che esporta il Brunello Cinelli Colombini in ben 38 paesi nel mondo – c’è Violante Gardini, la figlia di Donatella. 

Violante, come la madre, ha ereditato una grande passione per questo mondo e ha saputo portare il suo personale contributo dimostrandosi una personalità energica, brillante e ricca di idee.

Violante nasce a Montalcino e si laurea in Economia aziendale all’università di Firenze. Punto cruciale della sua formazione è il master internazionale OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) che le permette di viaggiare in lungo e in largo alla scoperta di vigne, cantine e vini tipici di tutto il mondo. L’esperienza del master costituisce un tassello importante nella vita di Violante. Nell’intervista che le abbiamo fatto lei stessa racconta: 

“Sono innamorata della mia terra e dei suoi frutti, ma prima del master bevevo poco e nulla. Poi, girando il mondo per un anno, in compagnia di persone della mia età, spesso si beveva e si assaggiava qualcosa insieme, alla scoperta del mondo un sorso alla volta, una storia alla volta… Ed ecco che quando sono tornata, non ho avuto dubbi che la mia storia dovesse proseguire così…”.

Violante esprime il suo impegno anche nella partecipazione attiva e coinvolta all’interno del Movimento Turismo del Vino Toscana, di cui è Presidente dal 2013 al 2019, così come nell’associazione AGIVI (Giovani Imprenditori Vitivinicoli Italiani) di cui è Vice Presidente dal 2016 al 2019, anno in cui passa alla presidenza dell’associazione. 

Ma come far conoscere la vera identità del vino toscano e tutta la tradizione e la cultura ad legate a questo?  Questa è la domanda che la giovane “vignaiola” (come si definisce lei) si pone da subito e costantemente.

Violante possiede l’intuito consapevole e lungimirante, di capire che oltre alla spiegazione del vino, le persone hanno bisogno di condividere momenti, fare delle esperienze stimolanti, stare bene… E capisce che tutto questo può avvenire solo se alle degustazioni tout court, vengono abbinate visite guidate, momenti piacevoli e la narrazione delle storie e dei racconti legati a questi luoghi e queste tradizioni. 

Solo così la magia legata al mondo del vino può diventare qualcosa che va oltre il tempo circoscritto della singola degustazione e lascia nelle persone qualcosa di prezioso, che entra anche un po’ a far parte della loro storia e del loro vissuto. 

Insomma, Violante insieme al suo gruppo di lavoro, ripensa a un modo nuovo, giovane, diverso e più umano di raccontare il vino. E così facendo apre la scoperta di questo mondo a persone e tradizioni che altrimenti ne resterebbero esclusi.

Infatti, per l’azienda Donatella Cinelli Colombini saper trasmettere la cultura e la passione per il mondo del vino è una missione quotidiana

Ecco perché le tenute ospitano ogni giorno ben cinque diverse esperienze legate al vino: due tipi di visite guidate, due diverse degustazioni, la verticale di Brunello, pranzi-degustazione e addirittura piccole lezioni di cucina. Tutto questo fa della Donatella Cinelli Colombini la prima cantina italiana che propone animazioni permanenti

Infatti, la consapevolezza insita nel loro lavoro è quella di riuscire a trasmettere, anche e soprattutto per un pubblico più ampio e non esperto del settore, tutta la bellezza, la tradizione e il fascino che questo mondo racchiude.

 

Ecco a seguire i due video dell’intervista a Violante:

INTERVISTA

 

DEGUSTAZIONE