Quando da piccoli, a scuola, ci chiedevano che lavoro volessimo fare da grandi, in mezzo ai vari “pompieri”, “astronauti” e “veterinari”, c’ero io che rispondevo:
“Vorrei dirigere un ristorante… possibilmente mio!”
Insomma, l’inclinazione per questo mondo è scattata presto!
Così è stato naturale per me, da ragazzino, iscrivermi all’Istituto Alberghiero con indirizzo “Cucina”. Ed è stata un’ottima scelta: gli insegnamenti appresi durante questo periodo mi sono stati poi molto utili durante la mia carriera.
Subito dopo la scuola ho iniziato il Corso da Sommelier AIS, che ho concluso all’età di vent’anni.
A questo punto la mia strada fa una piccola deviazione: nasce Asia, la mia prima figlia, e le esigenze familiari cambiano… Così, pur senza mai smettere di studiare il vino, inizio a lavorare nell’azienda edile di mio padre.
Passa qualche anno fino a che, grazie allo stimolo e al sostegno di alcune bellissime persone, mi convinco che è arrivato il momento di mettersi totalmente in gioco in quella che è la mia vera passione: il mondo del Vino.
Riparto con il servizio di sala, attività di cui mi innamoro. Il primo banco di prova è un locale per vegani, vegetariani e celiaci: una clientela che ho amato perché mi ha permesso di confrontarmi con molte sfide.
Nel frattempo partecipo a vari concorsi e, quasi per gioco, mi classifico in 3° posizione al Campionato Regionale Sommelier nel 2016
L’entusiasmo è alle stelle e non sento la fatica di percorrere questa bellissima strada in salita che mi porta, nel giugno del 2017 a guadagnarmi il titolo di “Miglior Sommelier della Toscana”.
Sempre più carico, decido quindi di entrare nel difficile ambiente dei ristoranti stellati: inizia così un periodo di due anni segnato da grande slancio, dal sostegno di importanti sommelier e da uno studio intenso.
Ed ecco che nel 2018 arriva un’altra importante soddisfazione: vinco un titolo di cui vado molto fiero, quello di “Ambasciatore Italiano del Lambrusco”.
Ma non finisce qui… perché quando ami qualcosa non ne hai mai abbastanza. E così mi metto in testa di voler lavorare in uno dei posti più ambiti: il rinomato e irraggiungibile Ristorante “Enoteca Pinchiorri”.
Come oramai forse avrete capito, per me “irraggiungibile” non è un verdetto, quanto una spinta per saltare un ostacolo fatto per essere superato.
Così, nonostante tutte le mie lettere non ricevessero mai risposta, decido di presentarmi da loro di persona. Faccio questo per diversi giorni di fila finché (forse un po’ per sfiancamento) riesco ad ottenere un colloquio! Questo primo momento di conoscenza dura più di due ore e grazie ad entusiasmo e determinazione (e forse anche un po’ di fortuna), a marzo 2019 inizia la mia storia d’amore con l’Enoteca Pinchiorri.
Il livello di questo ambiente è altissimo e sperimento subito che, nonostante la mia preparazione sia di tutto rispetto, non ci sono limiti alla quantità di cose che si possono apprendere in un solo giorno. La mia voglia di migliorare cresce sempre di più, di pari passo con gli stimoli che questo luogo mistico riesce a trasmettermi in ogni momento.
Nel febbraio 2020 riesco a coronare un altro dei miei sogni più ambiti, diventando “Ambasciatore Italiano del Sangiovese”: il vino della mia terra.
(E pensare che per qualcuno ero bravo a fare il muratore!).