Talvolta, leggendo l’etichetta di una bottiglia di Spumante, potremmo imbatterci nella dicitura “Metodo Classico” (o Champenoise). Che cosa significa?
Alla fine del processo di produzione del vino, una volta concluse le fasi di fermentazione e affinamento (in botte o cisterna che sia) il vino viene inserito all’interno delle bottiglie, dentro le quali vengono aggiunti dei lieviti e una piccola dose di zucchero prima di essere chiuse ermeticamente. La presenza dei lieviti uniti allo zucchero fa partire una seconda fermentazione che produce, come elemento di scarto, l’anidride carbonica responsabile delle bollicine frizzanti che ritroviamo poi nel bicchiere. Questo è il metodo classico.
Le uve più votate al metodo classico sono il Pinot Nero e lo Chardonnay, che sono infatti originarie della zona dello Champagne. Ad oggi però il Metodo Classico viene sperimentato anche con altre tipologie di uve, addirittura con uve nere molto particolari come il Sangiovese o il Nerello Mascalese, con risultati eccellenti!
Il Metodo Classico vede la sua terra nativa nella zona dello Champagne (da cui appunto il nome Champenoise), ma viene oggi praticato anche in altri paesi: in Spagna troviamo un bell’esempio di metodo classico nello spumante “Cava”. In Italia invece questo metodo è conosciuto e praticato abilmente nella zona del Franciacorta, nel Trento DOC ma anche nel territorio del Lambrusco.